Social Media Trend: le previsioni per il 2021
Social media: trend e previsioni per il 2021, quali si sono già avverate e quali no? Siete curiosi? Analizziamo insieme le “predizioni” degli esperti del settore.
Pubblicate a fine 2020, le ipotesi su andamenti, nuove abitudini dei consumatori e nuovi sviluppi, sono state raccolte dal team in partnership di Talkwalker e HubSpot, che hanno intervistato quasi un centinaio di esperti globali e professionisti dei vari settori in merito alle loro “sensazioni” per il futuro. Ecco cosa ne è saltato fuori:
- Le “4C”: Community, Cleanliness, Contactless, Compassion. I consumatori, e quindi gli utenti web che approcciano i social di ogni tipologia di business vogliono essere rassicurati in merito a ciò che può fare l’azienda per aiutarli nel normale svolgimento della attività (che hanno a che fare con l’azienda stessa) in regime di prevenzione, sicurezza e protezione dai pericoli del contagio da Coronavirus. Ecco perché dovreste focalizzare gran parte delle vostre comunicazioni sul rassicurare e informare i vostri ospiti su cosa sta facendo e farà l’hotel, una volta che saranno in house, per “tenerli al sicuro”. Siate chiari, precisi, puntuali, anche grafici se serve. Spiegate per filo e per segno le procedure di checkin e check out, i dispositivi messi in campo, le procedure di sanificazione, quelle per consegnare i pasti in camera oppure per garantire tranquillità al cliente sia negli spazi privati che nelle aree comuni. Date consigli, mostratevi empatici e compassionevoli, siate amichevoli e disponibili. Gran parte del 2021 si giocherà sul terreno dell’esserci… ma a distanza.
- Un Meme al giorno: agli utenti dei social piacciono i meme. Forse perché fanno sorridere, in un momento così particolare come questo, forse perché sono immediati, facilmente comprensibili e embatizzanti, fattostà che anche nel 2021 ne noteremo un grosso impiego… e forse dovremo imparare a usarli (con moderazione, perché non si può mica buttare sempre tutto in caciara!)
- Nostalgia marketing: nulla funziona più che quei post “Ricordate quando…” e giù di immagini tratte dalla nostra infanzia, che scatenando un’immediata risposta emotiva. Per chi cerca condivisione, i post della seria nostalgia canaglia sono manna dal cielo. Vanno ragionati, però, studiati per fare community e lasciare qualcosa di durevole all’utente, che vada oltre l’immediato “ah, che bei ricordi!”.
- Conversational marketing: lo abbiamo già detto qui e qui, le conversazioni convertono. Cercate il contatto (Virtuale) con i vostri utenti, rendetevi disponibili alla conversazione, che sia per una semplice richiesta di informazioni, per portare avanti la customer care o semplicemente perché li avete stimolati al confronto con un post ben riuscito (ad esempio di quelli descritti nel punto 3), siate pronti al dialogo. Ne guadagnerete sicuramente sia in termini di fidelizzazione che di branding.
- Gamifying is the new black: il processo si può tranquillamente riassumere come “rendere tutto un gioco”. La comunicazione e le interazioni col pubblico sui profili social si stanno inesorabilmente trasformando in un grande videogame, tutto sta a sfruttare correttamente le tecniche per coinvolgere gli utenti e – obiettivo primario – mantenerli per un tot di tempo sulla piattaforma. Lo stesso a cui si dovrebbe puntare, fra l’altro, con il sito web dell’hotel.
L’obiettivo secondario a cui puntare? Rendere le operazioni solitamente noiose (contattare il customer care, lasciare il proprio feedback, effettuare pagamenti e prenotazioni online, etc. etc.) il più “divertente” e facile possibile. Come?
Gli strumenti sono vari: la risposta a mini-questionari (che aiutano a profilare i clienti, fra l’altro) e l’organizzazione di raccolte punti (che aiutano la fidelizzazione) che danno titolo alla ricezione di premi, gratificazioni e badge di riconoscimento sono i più sfruttati.
- Contenuti aggiuntivi e approfondimenti: essere utili è sempre un ottimo biglietto da visita per entrare nelle grazie degli utenti e stimolarne l’attaccamento al brand e quindi alle pagine social. I mezzi più utilizzati? Messaging, video e podcast. Molto dispendiosi a livello di tempo, da organizzare, ma non a livello di risorse pecuniarie. Un hotel che si inserisca in un “sistema” in grado di provvedere a questo tipo di esigenze (approfondimenti sulla destinazione, consigli di viaggio etc.) avrà sicuramente una marcia in più.
- Evitate la disinformazione e le fake news: consiglio intelligente di per sé, è giustificato dalla nuova stretta data alle policies delle varie piattaforme, che non ci penseranno un istante a bloccare le attività di pagine e profili che non si adeguano. Come evitare di essere bannati da Facebook/Twitter/IG o di essere penalizzati da Google? Semplice: evitate di condividere link a siti web/altre pagine e profili che condividono contenuti sospetti, certificate il sito web del vostro hotel in modo che non solleciti gli alert dei motori di ricerca.
- Attenti a ciò di cui parlate: nessun brand è solo, nessun brand può permettersi più di decontestualizzare le proprie comunicazioni, né di comunicare solo e soltanto i propri prodotti, facendosi continua (e autoreferenziale, quindi fine a se stessa) pubblicità. Il mix di post dovrebbe prevedere una parte di contenuti, bradizzati, ovviamente, ma che possono essere fruiti indipendentemente. È quello che dicevamo prima: essere utili, fornire informazioni, rassicurazioni, consigli., etc. L’audience del 2021, purtroppo, è fin troppo “social media consapevole” e non si lascia più propinare supinamente la solita minestra… siate creativi, dunque, e trasformatela in zuppa!
Cosa ne pensate di questi consigli e dei trend che evidenziano? State già comunicando in questo modo sui profili social dei vostri hotel? Avete bisogno di una consulenza più mirata per cavarvela? Contattateci tramite il form, saremo lieti di aiutarvi!
Ispirazione, in lingua originale, qui.